2 gennaio 2009

Capodanno 2009: riflessioni


Normalmente a capodanno si pensa solamente alla festa, al veglione e all'anno nuovo che verrà, nella speranza che sia sempre migliore di quello appena passato, quasi come se i fuochi d'artificio e un po' di spumante (per alcuni un bel po', magari mischiato ad altri alcolici, fino a ubriacarsi, causando scene memorabili di cui sono stato testimone) possano esorcizzare un anno andato da meno bene del previsto a decisamente male, cancellarlo dalla memoria in attesa di tempi migliori.

Poi, nel giorno stesso, ci si rende improvvisamente conto che un anno nuovo è iniziato, ma tutto è esattamente come prima, e che i problemi dell'anno vecchio non sono spariti di colpo dopo capodanno, ma si ripresentano immediatamente appena passata la festa, come se l'anno nuovo non fosse mai iniziato, e il capodanno non fosse nient'altro che una stupida festa commerciale inventata per aumentare le vendite di spumante. A quel punto uno si chiede: cosa è servito il capodanno e i festeggiamenti, oltre allo stare con amici e dimenticare temporaneamente i problemi della vita? Perchè le cose non possono improvvisamente cambiare in meglio (in peggio ho già visto che succede, eccome se succede) e non possono sparire i problemi e chi mi vuole male?


Approfitto di questo post per ricordare una persona a me cara, mio papà, scomparsa improvvisamente la notte di capodanno dell'anno scorso nell'anniversario della sua dipartita da questa vita. Ancora grazie di tutto.


Buon anno a tutti.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Buon anno anche a te Alessandro!
Auguri!

Gabriele

Alessandro ha detto...

Grazie! Anche se in ritardo epico Buon anno!

Anonimo ha detto...

purtroppo il Capodanno è una di quelle cose, come il compleanno, che hanno un valore solo se glielo si sa dare. E' ovvio che da un giorno all'altro non ci sia un nuovo inizio, così come allo scattare della lancetta che passa la mezzanotte, un giorno da incubo non si trasforma in un giorno perfetto, allo stesso modo il "nuovo inizio" puzza molto di presa per i fondelli.

Ma se il passaggio di data ha un valore solamente psicologico, almeno quel valore ce l'ha. Come per prendere una decisione del tipo "smetto di fumare" (cosa che non ho mai fatto) è più facile se si fissa il momento segnandosi ora e data, così per certi cambiamenti "interiori" si può approfittare del passaggio dal 31 dicembre al I° gennaio.
E' solo un momento di svolta più comodo da ricordare, per darsi forza nella costanza e nell'impegno che sono richiesti, per quanto difficili, tutte le volte che si vuole cambiare qualcosa.

Anch'io ho perso papà l'anno passato, e anch'io trovo inutile vedere nel Capodanno una pagina che si gira. Ma il tempo si scandisce così, è una forma che aiuta la sostanza, ed in fondo un minimo di speranza in un domani migliore (magari con qualche fumo alcolico che aiuta a darsi coraggio) ci può stare.

Non ci conosciamo che di vista, ma il mio augurio per te (e per me) è che troviamo la forza di volere il meglio per noi stessi. Sembra una frase fatta, ma che l'uomo sia faber forunae suae un po' è vero. In bocca al lupo per tutto e bel post...
Wagon