15 gennaio 2009
2 gennaio 2009
Capodanno 2009: riflessioni
Normalmente a capodanno si pensa solamente alla festa, al veglione e all'anno nuovo che verrà, nella speranza che sia sempre migliore di quello appena passato, quasi come se i fuochi d'artificio e un po' di spumante (per alcuni un bel po', magari mischiato ad altri alcolici, fino a ubriacarsi, causando scene memorabili di cui sono stato testimone) possano esorcizzare un anno andato da meno bene del previsto a decisamente male, cancellarlo dalla memoria in attesa di tempi migliori.
Poi, nel giorno stesso, ci si rende improvvisamente conto che un anno nuovo è iniziato, ma tutto è esattamente come prima, e che i problemi dell'anno vecchio non sono spariti di colpo dopo capodanno, ma si ripresentano immediatamente appena passata la festa, come se l'anno nuovo non fosse mai iniziato, e il capodanno non fosse nient'altro che una stupida festa commerciale inventata per aumentare le vendite di spumante. A quel punto uno si chiede: cosa è servito il capodanno e i festeggiamenti, oltre allo stare con amici e dimenticare temporaneamente i problemi della vita? Perchè le cose non possono improvvisamente cambiare in meglio (in peggio ho già visto che succede, eccome se succede) e non possono sparire i problemi e chi mi vuole male?
Approfitto di questo post per ricordare una persona a me cara, mio papà, scomparsa improvvisamente la notte di capodanno dell'anno scorso nell'anniversario della sua dipartita da questa vita. Ancora grazie di tutto.
Buon anno a tutti.
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