Stavo allegramente cazzeggiando nel web, quando sono incappato in questo (sperando che nel tempo i link non saltino), mirabile articolo di Massimo Gramellini, su una cosa che mi ha riempito di disgusto e causato dei profondi conati di vomito. Per riassumere la vicenda ancora di più che nell'articolo è stata condannata dai giudici di Palermo una maestra che aveva fatto scrivere a un ragazzino 100 volte "sono un deficiente" perchè aveva dato del finocchio a un suo compagno di classe impedendogli di entrare in bagno dei maschi. Al posto di arrivare a casa e prendersi una sonora cazziata e una vagonata di salutari sberle per aver dimostrato di essere un coglione, il padre l'ha consolato ed ha provveduto a insultare la maestra e l'ha pure denunciata. Fine della vicenda.
E il buonismo impera: non si ha più il coraggio di dire che un deficiente è un deficiente e chi ha l'onestà intellettuale/educativa di dirlo deve essere condannato per averlo fatto, e intanto crescono degli emeriti coglioni a cui è concesso tutto, giustificati e cresciuti da genitori senza palle che trovano più comodo fare così piuttosto che educare, e una società che non è più in grado di riconoscere i cretini e accettare che siano tali...
Viva il buonismo... Ora vado in bagno a vomitare, ma prima do del finocchio (o qualche altro ortaggio a scelta) al mio vicino di casa...
17 febbraio 2011
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